«Virus non isolato, cosa trovano?» | dottor Scoglio
Tamponi senza senso: è necessario isolare il virus per ottenere risultati validi.
Tamponi senza senso —Dottor Scoglio: è impossibile avere un risultato certo, senza un marker specifico per il SARS-CoV-2, perché le immunoglobuline sono prodotte anche in presenza di un raffreddore o di un taglio. È necessario isolare il virus per ottenere risultati validi.
Redazione Oltre Tv | 9 Giugno 2020
Il dottor Scoglio in una recente intervista ha trattato vari temi riguardanti il coronavirus: il suo isolamento, i tamponi, i test seriologici e il ruolo dei vaccini.Qualche giorno fa Gianluca Spina ha intervistato il dottor Stefano Scoglio, candidato al Nobel per la medicina nel 2018, che in questo periodo di emergenza ha fatto già sentire la sua voce.
DOTT. STEFANO SCOGLIO: PERCHÉ NESSUNO HA ISOLATO IL SARS-COV-2?
Il candidato Nobel ha affermato:
«Fin dall’inizio sostengo che sia un’invenzione perché, studiando la letteratura in merito al SARS-CoV-2, emerge che nessuno ha mai isolato questo virus, almeno dal punto di vista fisio-chimico».
Il dottor Scoglio ha spiegato:
«Per testare la patogenicità di un organismo bisogna prendere un campione di sangue o umore infetto, isolare e purificare il batterio o il virus, metterlo in coltura, iniettarlo a una cavia, vedere se si riproduce la malattia e solo se si ammala posso affermare che quell’organismo è causa della malattia».
«Questo percorso non è stato intrapreso col SARS-CoV-2. Son stati fatti dei sequenziamenti genici che sono delle ricostruzioni computerizzate a partire da alcuni frammenti di RNA».
Ha continuato a spiegare:
«Come si fa a isolare il virus? Prendi il paziente zero o uno dei primi pazienti e prelevi o il liquido broncoalveolare o quello nasale, dal quale dovresti isolare il virus».
«Ma che cos’è un virus? Molti pensano, sbagliando, che sia un microrganismo ma in realtà è un pezzo nanoscopico di materia organica, un frammento di RNA coperto da un capside lipoproteico».
Tamponi: quali marker usano se il virus non è stato isolato?
Il dottor Scoglio ha proseguito: «Per dimostrare che è patologico è necessario isolarlo fisio-chimicamente e non con un metodo computerizzato».
Il dubbio che fa emergere il candidato Nobel è che non si possa avere la certezza che quell’RNA sia veramente del virus perché nel campione prelevato troviamo un gran numero di sequenze di RNA.
«Prendono il liquido e lo centrifugano. Poi isolano il cosiddetto surnatante, che identificano come virus, ma in realtà lì dentro ci sono milioni di RNA. Da questo si fanno svariati sequenziamenti genici. Dicono che c’è uno studio che dimostra l’isolamento ma in realtà non è così», ha affermato il dottor Scoglio.
Collegandosi ai test:
«Quando non hai isolato il virus ma hai solo fatto diverse ipotesi al computer di sequenze geniche, coi tamponi cosa vai a trovare? Il tampone deve avere un marker di riferimento, ma se questo non c’è, cosa trovi?»
E la stessa cosa vale per i test sierologici: «In questo caso andiamo a trovare nel sangue del paziente le immunoglobuline, che sono dei marker immunitari, IgM e IgG».
Però il dottor Scoglio ha spiegato che, come nel caso dei tamponi, senza un marker specifico per il SARS-CoV-2, è impossibile avere un risultato certo perché le immunoglobuline sono prodotte anche in presenza di un raffreddore o di un taglio. È necessario isolare il virus per ottenere risultati validi.
Autopsie e vaccini
Anche il dottor Scoglio, come altri medici, ha parlato della reale causa della morte per Covid-19 e degli errori nel trattamento della malattia dovuti alla mancanza di informazioni che sono state poi fornite dalle autopsie.
«Grazie a medici onesti che hanno iniziato a dire la verità, siamo venuti a sapere che il problema non era la mancanza di ossigeno ma la tromboembolia polmonare», ha affermato il dottor Scoglio.
«In realtà erano polmoniti derivate da una tempesta di citochine che poi genera un’infiammazione generale dei vasi che porta anche alla formazione di trombi. Quando hanno capito questo hanno cambiato la terapia e infatti non è morto quasi più nessuno».
Ha inoltre spiegato che uno dei motivi per cui il vaccino per la SARS, virus molto simile, non è stato mai realizzato è perché, una volta testato sulle cavie, scatenava una serie di reazioni simili a quelle del nuovo coronavirus: tempesta di citochine, infiammazione dei vasi ed eventuale crollo degli organi.
Andando nello specifico ha chiarito che: «L’età media delle morti è circa 80 anni, persone con tre patologie gravi concomitanti che da tempo facevano uso di farmaci che creano danni vascolari».
Sul caso di Bergamo e Brescia, come aveva già ipotizzato Tarro, ha affermato: «Molte delle zone dove c’è stato il numero maggiore di morti hanno avuto una campagna vaccinale a tappeto di antinfluenzale e antimeningococco».
«Nessuno riprende il fatto che in Cina il primo dicembre 2019 è entrato in vigore l’obbligo vaccinale per tutta la popolazione. Quindi i vaccini devono aver influenzato negativamente gli eventi».
pubblicato originariamente su oltre.tv, il 9 Giugno 2020
Intervista di Gianluca Spina a Stefano Scoglio: [youtube] | [facebook]
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